Cos’è la Vipassana?
Spesso si parla di meditazione Vipassana, ma in realtà non si pratica meditazione Vipassana, bensì, si praticano tecniche di meditazione che portano alla Vipassana.
Vipassana è una parola nel linguaggio Pali che significa: visione profonda, visione chiara, vedere le cose come sono realmente.
Ma a cosa serve?
È lecito chiedersi: qual è l’utilità della meditazione Vipassana? O meglio, perché dedicare ore a osservare? Quali benefici mi può dare?
‘Non ti preoccupare, vedrai che va tutto bene’. Quanti di noi hanno ricevuto o dato questo consiglio? Spesso, presi dall’ansia per un evento futuro.
Ha funzionato? L’ansia si è ridotta? Difficilmente. Sebbene sia intuitivo non angosciarsi per ciò che potrebbe accadere (e che possibilmente non accadrà affatto).
Lo dicevano anche gli Stoici (senza andare a cercare nel lontano Oriente):
"Non preoccuparti di ciò che non puoi controllare." - Epitteto
"Non affliggerti per le cose future, perché non sono ancora venute; e per quelle passate, perché se ne sono già andate. Vivi il presente." - Seneca
Capiamo tutti la logica di questi consigli, ma metterli in pratica è un'altra storia. La nostra mente ha la tendenza a vagare, a rievocare il passato o a preoccuparsi del futuro.
Il Buddhismo, e in particolare la meditazione Vipassana ci offre gli strumenti per osservare direttamente questa tendenza, senza lasciarci trasportare dai nostri pensieri.
Praticando nel tempo sviluppiamo la visione chiara/profonda.
Cos’è che vediamo chiaramente?
Quando si parla di visione chiara o profonda, non si intende nulla di esoterico o magico, ma piuttosto imparare a osservare in modo chiaro la realtà in cui siamo immersi.
La vita che la maggior parte di noi conduce è focalizzata verso l’esterno: lavoro, progetti, studio, azioni.
Ma cosa c’è all’interno? Dove si trova la linea che divide interno ed esterno? Possiamo trovarne una? Cosa è presente adesso? A cosa sto resistendo?
La Vipassana consiste nell'osservare chiaramente cosa è presente qui ed ora; quando ci riusciamo, quest'osservazione porta a insight/intuizioni.
Cos’è un insight?
Il nostro stato normale è quello di resistere alla realtà così com'è. A volte desideriamo qualcosa che non è qui adesso, altre volte vorremmo che qualcosa non fosse presente.
Questa abitudine di respingere o cercare di afferrare qualcosa non solo oscura la nostra visione della realtà, ma causa sofferenza. Cerchiamo soddisfazione nei beni materiali o nelle esperienze, ma una volta che queste terminano, ci ritroviamo nuovamente insoddisfatti e in cerca del prossimo oggetto del desiderio.
Gli insight che possiamo ottenere praticando la Vipassana ci aiutano a rimuovere i fraintendimenti che abbiamo sulla realtà, riducendo di conseguenza la nostra sofferenza.
Pensa alle esperienze del passato, sembrano del tutto effimere, vero? Eppure cerchiamo costantemente esperienze diverse, e quando non le otteniamo, soffriamo. Sembra proprio che non riusciamo ad imparare dai nostri errori.
Semplificando, un insight è quel processo che ci permette di imparare davvero come funziona la realtà, e di conseguenza ridurre i comportamenti che provocano sofferenza.
Non meditiamo per stare calmi
Un fraintendimento comune sulla Vipassana (e sulla meditazione in generale) è che pratichiamo per ottenere la calma, e che una buona sessione di meditazione è una sessione calma.
Ma anche questo, se guardiamo bene, è un tentativo di ottenere uno stato mentale specifico, la calma. Stiamo ancora cercando di avere un'esperienza particolare.
È vero che la pratica della meditazione può generare stati di calma e beatitudine, che possono essere molto piacevoli, ma non è questo il motivo per cui pratichiamo Vipassana.
In realtà, è proprio l'atto di lasciare andare e accettare le cose come sono che può portare alla calma, alla tranquillità e alla gioia, e di conseguenza può portare a insight importanti.
Si pratica con diligenza
Diligentemente, osserviamo quello che è presente, senza escludere nulla, le esperienze “belle” e le esperienze “brutte” sono parte della nostra esperienza, e vanno osservate tutte.
Mente & Corpo
Quando pratichiamo un tecnica di Vipassana, ci alleniamo a osservare cosa è presente qui e ora, mente e corpo, mente e materia.
Le varie tecniche di Vipassana servono tutte ad abituarci ad osservare chiaramente.
Samadhi
Praticando Samadhi calmiamo la mente, perchè una mente agitata non è in grado di osservare chiaramente.
Sati
Una volta che la mente si è calmata, iniziamo ad osservare consapevolmente ciò che è presente qui ed ora, diventando sempre più abili nel riconoscere ciò che è presente, senza rimanere intrappolati nella ragnatela dei fenomeni che emergono costantemente.
Come un Karateka
Un karateka pratica le sue tecniche ripetutamente, così quando deve utilizzarle, non deve neanche pensarci; le tecniche vengono eseguite quasi automaticamente.
Lo stesso vale per un praticante di Vipassana: allena la mente a osservare e riconoscere ciò che è presente, in modo che la mente cominci a farlo sempre più rapidamente e automaticamente.
Una pratica per la vita
Gradualmente, l'atto di osservare e riconoscere ciò che è presente si estende a tutte le aree della nostra vita, e la meditazione avviene naturalmente.
All'inizio potremmo trovare difficile osservare anche durante la pratica meditativa, ma è solo perché non siamo abituati.
È molto simile ad andare in palestra per far crescere i nostri muscoli: pratichiamo la consapevolezza per far crescere il nostro 'muscolo' di osservazione. Più diventiamo allenati, più è facile portare consapevolezza ovunque.
Quindi perchè praticare la meditazione Vipassana?
Riduzione della sofferenza
Più osserviamo, più comprendiamo come funziona la realtà, e di conseguenza resistiamo meno alle cose che non possiamo cambiare, riducendo la sofferenza.
Quanto più diminuisce la nostra sofferenza, tanto meglio riusciamo a osservare, e così la sofferenza continua a diminuire, consentendoci di osservare sempre di più. È come entrare in un fiume la cui corrente è così forte che non riusciamo più a uscirne.
Il fiume della consapevolezza.
Coltivazione di qualità che portano alla tranquillità
Nell’atto di osservare riconosciamo i nostri comportamenti che provocano sofferenza e li abbandoniamo.
Gradualmente iniziamo ad adottare comportamenti che non creano sofferenza per noi e per gli altri, ma anzi generano gioia, tranquillità e benessere.
Vuoi imparare a praticare?
L’importanza di una guida
Immagina di voler imparare a praticare uno sport. Puoi frequentare dei corsi, imparare come funziona, allenarti, e per capire se stai andando nella direzione giusta, puoi confrontare le tue abilità con quelle di altri che vedi giocare.
Con la meditazione è molto simile, con la differenza che non hai modo di vedere come gli altri la praticano. Se ti blocchi su qualche aspetto della pratica e non hai una guida, rischi di rimanere bloccato. Questo è uno dei motivi per cui avere una guida che ci aiuti può fare una grande differenza.
Questo è uno dei motivi per cui imparare meditazione sui libri è molto difficile, a differenza di altre discipline.
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